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La Bibia piemontèisa/Testament Vej/Deuterocanonich/Scond Macabé/Introdussion

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Caratteristiche principali Il Secondo libro dei Maccabei non è la continuazione del primo. Narra, infatti, il periodo della storia ebraica che va dal 180 al 160 a.C., cioè dal tempo del sommo sacerdote Onia III fino alla morte di Nicànore, generale di Demetrio I re di Siria. Gli avvenimenti narrati sono, quindi, in parte anteriori e in parte contemporanei a quelli narrati nei capitoli 1-7 del Primo libro dei Maccabei.

Il libro si presenta come un riassunto, compilato da un autore di cui non sappiamo il nome, dei cinque volumi scritti dallo storico Giasone di Cirène. Al centro dell’interesse stanno le antiche tradizioni del popolo e il tempio di Gerusalemme con le sue feste. Due sono ricordate in modo particolare: quella della dedicazione e della purificazione del tempio (10,1-8) e quella che celebrava la liberazione conseguita con l’uccisione di Nicànore (15,36). Nel suo racconto l’autore mette in evidenza la costanza dei martiri, che nella speranza della risurrezione affrontano la morte per essere fedeli alle leggi di Dio. Autore e ambiente storico Quasi nulla si sa dell’autore. I cinque libri di Giasone furono scritti dopo il 160 e il nostro autore deve averli riassunti molto tempo dopo. Schema — Introduzione: le due lettere agli Ebrei dell’Egitto e prefazione dell’autore 1,1-2,32— Lotte per il sommo sacerdozio 3,1-4,50— Persecuzione di Antioco IV Epifane 5,1-7,42— Le imprese di Giuda Maccabeo 8,1-15,36— Conclusione del libro 15,37-39